Riutilizzo: il doppio binario di oggi e di domani
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Riutilizzo: il doppio binario di oggi e di domani

Martedì 20 Settembre 2022

Alessandro Giuliani

L’origine di ogni merce usata è la casa di un consumatore. E la destinazione presa dalle singole merci, come abbiamo spiegato nel nostro articolo “Alfaomega: il riuso vive in una sola testa”, dipende da un complesso equilibro di motivazioni funzionali e non funzionali che varia da individuo a individuo e i cui principali elementi sono “legge del minor sforzo”, il costo opportunità, il costo monetario, il costo di transazione, l’incentivo economico, la fiducia e l’appagamento morale.

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Ma in estrema sintesi, e osservando come si sviluppa concretamente la cessione delle merci, possiamo affermare che l’usato viaggia su due binari principali: 




Preso atto dell’esistenza di questi due macro-binari, in base a quale dinamica di mercato si affermeranno le innovazioni sul riutilizzo introdotte dalle politiche dell’economia circolare? Tali innovazioni possono, anch’esse, essere divise in due gruppi.




Non è necessario molto ragionamento per intendere che il primo gruppo, quello degli impianti di preparazione per il riutilizzo e dei centri di riuso, entra a pieno titolo nel primo dei macro-binari di cui abbiamo parlato: quello non selettivo. L’evidente problema della coesistenza logistica di due soluzioni per il medesimo flusso, è che il cherry picking dei centri di riuso andrà a sottrarre direttamente agli impianti di preparazione per il riutilizzo le qualità di cui essi hanno bisogno per sostenersi economicamente e puntare al massimo recupero (su questo argomento lo scorso luglio ho pubblicato un articolo dedicato: “L’EPR, i centri di riuso e la guerra per la crema”).

Altrettanto ovviamente il secondo gruppo, quello della reverse logistic, appartiene alla dimensione del selettivo e pertanto i suoi metodi per attrarre la merce usata entreranno in diretta concorrenza con le attività che già lavorano in modo selettivo. Il confronto più diretto sarà con i negozi dell’usato conto terzi dato che essi basano il loro approvvigionamento su comportamenti logistici e driver motivazionali che sono estremamente simili a quelli sui quali puntano le nuove reverse logistic. Logisticamente, infatti, gran parte del flusso deriva dalla visita che un consumatore decide di fare in un negozio che non si trova sotto casa sua ma in una zona commerciale o su uno snodo stradale, e la motivazione di tale visita è prevalentemente di tipo economico. Negozi dell’usato conto terzi e retail del nuovo entreranno quindi in una diretta competizione dove, in tutta evidenza, sui grandi numeri vincerà chi è in grado di offrire di più al consumatore. E, fino a prova contraria a offrire il vantaggio più evidente e sostanzioso, con le loro offerte in cash, continuano a essere i negozi conto terzi.

 

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