Il nuovo Ministero della Transizione Ecologico-Sostenibile
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Il nuovo Ministero della Transizione Ecologico-Sostenibile

Venerdì 19 Febbraio 2021
Eleonora Truzzi

In Italia, come in Francia e in Spagna, è stato fatto un passo in più verso la sostenibilità grazie alla richiesta di Beppe Grillo, a capo del Movimento 5 Stelle, a Mario Draghi. La cosiddetta "riconversione ecologica" dell'attuale sistema produttivo inizierà dall'istituzione del nuovo Ministero della Transizione Ecologico-Sostenibile.

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La genesi nell'integrazione ambientale stabilita dall'UE

La Commissione Europea ha sancito già nel lontano 1997 l'importanza di un'integrazione ambientale, ossia il fatto che le questioni ambientali siano prese in considerazione tanto quanto quelle economiche e sociali nelle decisioni degli altri settori.

A stabilirlo è l'art. 6 del trattato CE il quale sottolinea che "le esigenze di protezione ambientale devono essere integrate nella definizione e nell'attuazione delle politiche comunitarie. [...] In particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile".

L'avvio del processo si è avuto l'anno seguente, quando i Capi di Stato e di Governo europei hanno preso parte alla riunione di Cardiff durante il quale è stato chiesto alle formazioni del Consiglio di integrare le questioni ambientali nelle rispettive attività. È stato grazie a questo evento che attualmente l'integrazione ambientale viene discussa a livello politico.

Il Consiglio europeo ha adottato a partire dal 2001 la strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile, la quale combina un'economia dinamica a standard ambientali più alti.

La proposta del nuovo Ministero della Transizione Ecologico-Sostenibile arriva da Grillo a Draghi

È stato proprio Grillo ad avanzare la proposta verso Mario Draghi con lo scopo di creare un Ministero ad hoc per la gestione delle politiche ambientali. L'intento rispecchia le linee guida europee, le quali sono già state applicate con successo in Francia e Spagna.

Il Ministero della Transizione Ecologica esiste già in Francia dal 2020, con a capo Barbara Pompili, e deriva dall'evoluzione del Ministero dell'Ambiente già esistente dal 1971. Ministero simile esiste anche in Spagna, con a capo Teresa Ribera Rodriguez, e si occupa di protezione ambientale e transizione energetica.

Dal blog di Beppe Grillo si legge la sua volontà di creare un "Super-Ministero per la transizione ecologica che fonde le competenze per lo sviluppo economico, l'energia e l''ambiente". Questo significa che il nuovo Ministero vede convogliare al suo interno il Ministero della Finanza, dell'Economia Sostenibile, il Ministero dell'Ambiente e il Ministero dell'Energia per creare una maggiore sinergia tra tutti questi apparati amministrativi. L'obiettivo finale di Grillo punta all'inserimento del tema della sostenibilità all'interno della Costituzione.

Le competenze del nuovo Ministero della Transizione Ecologico-Sostenibile

Tra le competenze del Ministero dovrebbero esserci anche quelle previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dove sono stati stanziati 29,2 miliardi per l'efficienza energetica, 17,5 miliardi per la transizione energetica e la mobilità sostenibile, 14,8 miliardi per la tutela del territorio, 5,9 miliardi per l'economia circolare e 2,4 miliardi per React-Eu. Emerge dal Piano del nuovo governo Draghi la necessità di pianificare una Strategia nazionale per l'economia circolare che garantisca la sinergia tra il settore pubblico, il privato e le infrastrutture.

Nel recente incontro avvenuto tra il Presidente del Consiglio e le associazioni ambientaliste di Greenpeace Italia, WWF e Legambiente le tematiche principali sono state proprio quelle del Green Deal europeo e del Recovery Plan italiano.

Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, ha dichiarato: "Siamo rimasti favorevolmente colpiti dalla centralità che Draghi vuole dare ai temi ecologisti e alla trasformazione verde. [...] Abbiamo chiesto di accelerare sul processo per usare i fondi Ue sull'ambiente".

A capo del Ministero sarà uno scienziato

Mario Draghi ha scelto come capo del nuovo Ministero della Transizione Ecologico-Sostenibile il fisico Roberto Cingolani. È parsa la scelta più indicata per portare l'Italia verso una riduzione delle emissioni, una prevenzione sulla produzione dei rifiuti e una innovazione tecnologica.

Classe 1961, Cingolati si è laureato in fisica nel 1985, specializzandosi successivamente alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È stato professore all'Università del Salento, è stato nominato direttore scientifico dell'IIT, l'Istituto Italiano di Tecnologia, ed è successivamente diventato chief innovation di Leonardo. I campi in cui si è specializzato toccano tra i tanti ambiti la fisica, le nanotecnologie, la scienza dei materiali e la robotica.

Il suo primo impegno sarà proprio quello di mettere a punto il Piano di resilienza Recovery Found, il quale ha destinato 70 miliardi alla rivoluzione green. Ambiente e sviluppo saranno inevitabilmente legati nella nuova politica.




Lo sviluppo dell'economia circolare

Per poter vedere dei risultati concreti in tema ambientale e permettere all'Italia di mostrare le sue unicità naturalistiche nel mondo, è necessario concentrarsi sull'economia circolare. Questo è stato un tema specifico approfondito durante le consultazioni tra Draghi e gli esponenti delle associazioni ambientaliste.

Su WWF Italia e su La Nuova Ecologia, organo ufficiale di Legambiente, si può leggere che "È fondamentale sviluppare al massimo tutte le potenzialità dell'economia circolare, con la creazione di un Fondo che serva a finanziare prioritariamente progetti che riguardano flussi di materiali e le azioni indicate dal nuovo Piano europeo per l'economia circolare dell'11 marzo 2020 con particolare riguardo agli interventi dedicati alla simbiosi industriale, al riciclo chimico, al riciclaggio dei rifiuti, all'attivazione di sistemi di riutilizzo di prodotti a quelli che producono compost e biometano, per tendere all'opzione "rifiuti zero" a smaltimento realizzando anche impianti con cui recuperare materia e produrre energia rinnovabile".

Sono sempre di più le realtà che oggi si stanno muovendo per la sensibilizzazione della popolazione verso l'economia circolare. Rete ONU, l'associazione nazionale che riunisce gli operatori dell'usato, si batte ogni giorno per far valere i diritti del mondo dell'usato dando voce al settore e agli imprenditori che ne fanno parte.

Da molto tempo Leotron si sta battendo affinchè il settore Second Hand venga maggiormente considerato dal Governo, dato che alcune leggi relative alla tematica sono ancora bloccate in attesa di approvazione. Il direttore generale Alessandro Giuliani - già udito in Parlamento sulla proposta di legge Vignaroli a sostegno degli operatori dell'usato si sta da anni prodigando per sensibilizzare le persone e i membri decisionali sulla tematica della sostenibilità e sull'importanza dell'economia dell'usato.

Unendo le forze anche con Rete ONU, stiamo facendo sentire la nostra voce per far capire alla popolazione quanto sia importante questo settore sia a livello economico che ambientale. Siamo felici che la politica stia finalmente prendendo una direzione green e più consapevole ma è solo l'inizio di un lungo percorso durante il quale il mondo del riuso ha bisogno di essere ascoltato e considerato come una delle colonne portanti dell'economia.

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