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APKUDO, il riuso diventa automatico

Giovedì 11 Maggio 2023

Redazionale

Nell’era dell’Economia Circolare le grandi corporation riflettono su come integrare il Riutilizzo nelle loro filiere, e in Europa ciò riceve grande impulso dai sistemi di “responsabilità estesa del produttore” (dei quali abbiamo abbondantemente parlato negli ultimi anni contribuendo attivamente al dibattito nazionale su questo tema). Ai sistemi “closed loop” basati sulle “reverse logistic” e alle proposte visionarie di “servitizzazione” dell’economia (vedere le proposte della fondazione McKinsey) si affiancano, sempre di più, le ipotesi di coinvolgimento delle reti di riutilizzo già esistenti. Su questa ultima ipotesi sembra puntare, significativamente, una delle principali realtà emergenti dell’Economia Circolare statunitense: Apkudo.

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La start up di Baltimora ha mosso i primi passi nel 2011 e oggi è leader nel settore dell’organizzazione automatica delle filiere circolari degli apparati connessi a internet (i “connected devices” gestiti da Apkudo oggi includono laptop, tablet, smartphone e wearable). La piattaforma di Apkudo dispone di tecnologie hardware e software che aiutano le compagnie che gestiscono connected devices a massimizzare il valore potenziale di questi beni eliminando scarti (“e-waste”) e sfruttando appieno i canali di riuso e riparazione per quanto riguarda resi ed invenduti. Invece di appoggiarsi su sistemi ad alto impiego di manodopera, registri offline e canali di riuso limitati, Apkudo punta al networking fornendo diagnostici integrali sulle condizioni del singolo pezzo e offrendo istantaneamente le soluzioni di marketplace più convenienti. Tra i suoi numerosi clienti ci sono alcuni dei principali big player mondiali della logistica e della produzione di connected devices (come ad esempio Samsung, Fedex e Amazon).




I servizi che Apkudo offre alle imprese includono:

  • un sistema di autovalutazione per i piccoli operatori e un sistema di ispezione robotica completa e automatica per le aziende più grandi;
  • software ritagliati su misura per avere pieno controllo delle operazioni e degli inventari;
  • sistemi integrati e automatici per la valutazione delle opportunità economiche e operative offerte dalla filiera; 
  • individuazione automatica dei migliori canali per posizionare i prodotti invenduti o di scarto.




Il sistema di Apkudo funziona solo con i connected devices, e il consumo di massa di questi ultimi riguarda per ora solo una gamma limitata, seppur importantissima, di prodotti (i già menzionati laptop, tablet, smartphone e wearable). Ma il modello potrebbe presto espandersi strategicamente a gamme merceologiche estremamente più ampie agganciandosi al trend di diffusione del cosiddetto “internet delle cose”: in un prossimo futuro ad essere connessi saranno anche mobili e arredi, elettrodomestici e addirittura abbigliamento e accessori di abbigliamento.

In quanto a canali di riuso, per ora Apkudo punta a coinvolgere i retailer online degli apparati elettronici di seconda mano (uno degli ultimi partner acquisiti è la piattaforma olandese Remarketed), ma nulla impedisce che, in futuro, entrino a pieno titolo nel sistema anche i player dell’usato offline più attrezzati sul versante softwaristico.

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