Il Green Friday: una nuova concezione
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Il Green Friday: una nuova concezione

Martedì 23 Novembre 2021
Eleonora Truzzi

Nelle ultime settimane la parola più ricorrente è Black Friday. Sulla scia degli Stati Uniti, che hanno sancito come inizio ufficiale dello shopping natalizio il giorno successivo al Ringraziamento, anche il resto del mondo si sta preparando al venerdì più nero dell'anno. Negozi fisici e e-commerce stanno sbandierando da giorni e giorni i grandi sconti che proporranno alla clientela durante la giornata, una delle più attese dell'anno ormai non più solo negli States ma in buona parte del globo.

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Adobe, attraverso Adobe Analytics, ha rilevato i consumi online degli americani durante la Cyber Week 2020 registrando addirittura un aumento delle spese, nonostante la pandemia abbia portato alla soglia della povertà molte famiglie. In particolare, i consumatori hanno speso 34,4 miliardi di dollari nell'arco della settimana, composta dal Black Friday e dal Cyber Monday, con un incremento del 20,7% rispetto all'anno precedente.

A dare un forte impulso alle spese è stato l'online (con un particolare aiuto da parte dei social media), a cui moltissimi hanno ricorso per evitare il sovraffollamento dei negozi fisici. Così, durante il Black Friday 2020 i consumatori negli Stati Uniti hanno speso complessivamente 9 miliardi di dollari online, con un incremento del 21,6% rispetto all'anno precedente. Un dato che è entrato nella storia, considerando che ha costituito la più grande spesa online nel Paese dopo il Cyber Monday dell'anno precedente. I beni più scelti hanno spaziato dai computer, all'elettronica, agli elettrodomestici. D'altronde, l'online attira sempre più persone già da anni, ancor prima della pandemia. Secondo la National Retail Federation, già nel 2019 gli e-commerce avevano attirato 93,2 milioni di acquirenti contro gli 84,2 milioni rimasti fedeli ai negozi fisici. Che si tratti di spese fisiche o virtuali, ciò che rimane certo è che milioni di persone aspettano questo momento, portando all'esasperazione l'acquisto di prodotti nuovi e di conseguenza il consumismo che caratterizza la società moderna.

Dobbiamo quindi aspettarci lo stesso trend anche per l'anno in corso? Probabilmente sì, anche se esiste un movimento che cerca di andare contro corrente. È nato nel 2015 come protesta contro il Black Friday e lo si coglie dal nome stesso che evoca forte e chiaro il concetto di sostenibilità: è il Green Friday.




Lo propose per la prima volta la Commissione Europea il 25 novembre 2015, a cinque giorni dal Vertice sui Cambiamenti Climatici e a soltanto due giorni dal Black Friday di quell'anno. La Commissione creò la campagna #GreenFriday in occasione del Vertice per sensibilizzare la popolazione sugli sprechi energetici, invitandola a contenere la produzione di rifiuti.

Sono state diverse le realtà che hanno risposto positivamente al movimento. Alcune hanno lanciato iniziative dedicate a uno stile di vita più sano mentre altre hanno deciso di chiudere i negozi in occasione del Black Friday. Questa è stata anche una forma di ricordo del crollo del Rana Plaza, un evento drammatico che vide il cedimento strutturale di un edificio commerciale a Savar, in Bangladesh. Nell'edificio erano ospitate diverse attività, tra cui una fabbrica tessile. L'edificio avrebbe dovuto essere chiuso per il controllo di alcune crepe, ma agli operai della fabbrica era stato ordinato di andare ugualmente a lavorare nel fatidico giorno del crollo in cui hanno perso la vita oltre mille persone.

L'idea del Green Friday lanciata dalla Commissione Europea viene riproposta ogni anno in diversi Paesi del mondo. In Italia, tantissime piccole imprese partecipano al movimento tentando di contrastare il cambiamento climatico aggravato e accelerato dalla massiccia produzione, sempre più rapida, di prodotti nuovi. Il processo di produzione di un qualsiasi bene richiede infatti lo sfruttamento di materie prime e, al contempo, genera emissioni e rifiuti che incidono pesantemente sulla salute ambientale. Il settore della moda, in particolare, è uno dei più inquinanti. Per poter rallentare e arrestare il fenomeno bastano dei piccoli gesti quotidiani come il rivendere un oggetto di seconda mano ancora in buone condizioni, regalandogli così una seconda vita.

Tra gli aderenti spiccano anche grandi nomi come, ad esempio, Ikea. Quest'ultima fissa una settimana all'anno (che comprende la giornata del Black Friday) incentrata sul second hand. Per incentivare una vita più sostenibile ha introdotto il servizio "Riporta e Rivendi", invitando i consumatori a riportare i mobili di seconda mano non più utilizzati.



È importante considerare anche il fatto che il Riutilizzo è da preferirsi al Riciclo, poiché non richiede energia per una nuova trasformazione del bene. A questo proposito, le aziende dovrebbero prediligere sempre di più il Riutilizzo al posto del Riciclo fra le strategie di economia circolare. I prodotti così riportati dai consumatori possono essere reimmessi sul mercato a un prezzo inferiore, rendendoli quindi appetibili non solo per la loro unicità ma anche per la loro accessibilità.

Questo Black Friday potrebbe quindi essere l'occasione giusta per andare controcorrente e vivere piuttosto un Green Friday vendendo e acquistando usato nei negozi adibiti allo scopo.

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