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Online o in negozio: dove vendere l'usato oggi?

Mercoledì 20 Marzo 2019

Internet fa concorrenza spietata ai mercatini dell’usato togliendo risorse: sì o no? Un argomento molto dibattuto negli ultimi anni, visto l’aumento delle vendite tramite siti web che coinvolge sempre più persone nella compravendita online, superando anche la diffidenza iniziale che ha ostacolato la crescita dell’e-commerce nella fascia dei consumatori d’età più avanzata. Nonostante ciò, non è ancora il momento di dire addio ai negozi fisici per vendere l’usato, anzi, esperti e recenti indagini ritengono fondamentale la presenza dei mercatini. Vediamo perché e quali sono le differenze tra queste due realtà di vendita.

dove-vendere-usato

Vendere online: vantaggi e limiti


Sempre più utenti si affidano ai siti online per vendere l’usato, come Ebay o Subito.it, perché comporta dei vantaggi innegabili:

  • Non ci sono limiti di giorni o orari

  • Lo si può fare comodamente da casa tramite il proprio smartphone

  • C’è un’alta probabilità di guadagnare la cifra desiderata

  • La visibilità è estesa in tutta Italia, anche all’estero


Questo tipo di vendita, però, ha anche dei grandi limiti:

  • Non tutti gli acquirenti sono inclini ad affidarsi totalmente ad internet per le proprie scelte d’acquisto.

  • Il cliente non ha la possibilità di visionare la merce prima dell’acquisto, potendo affidarsi solo alle descrizioni offerte dal venditore e difficilmente si riesce ad instaurare un rapporto di fiducia con un determinato brand.

  • Bisogna occuparsi in prima persona di ogni aspetto della vendita: dare il giusto valore agli oggetti, contrattare con chi è interessato, pianificare eventuali appuntamenti per mostrare la merce, contattare un corriere per la spedizione e così via. Ci vuole tempo e pazienza.




Vendita in negozio: perché è destinata a durare


Oggi la vendita in un mercatino dell’usato, rispetto al web, ha la necessità di porsi come valida alternativa, attuando strategie che portino il consumatore ad effettuare l’acquisto in negozio invece che online perché diverso, speciale, più vantaggioso.

Quali sono i vantaggi della vendita in negozio fisico che l’online non può garantire?

  • Il contatto cliente-addetto vendita: la persona che sceglie di entrare in un negozio lo fa principalmente perché sa che riceverà un’assistenza adeguata nell’acquisto.

  • Il contatto diretto con la merce: vendere in un mercatino dell'usato significa dare la possibilità agli acquirenti di toccare con mano i prodotti. L’esperienza diretta non è da sottovalutare, perché è il primo fattore che velocizza la vendita e dà maggiore sicurezza a chi acquista.

  • Libera gestione del tempo: quando ci si affida a un negozio dell’usato per vendere qualcosa è lo staff del punto vendita a fare da intermediario e quindi a occuparsi di ogni operazione.


Tutto questo rende chiaro il quadro generale: le due diverse tipologie di vendita, online e in negozio, sono realtà complementari che in questo momento possono convivere, in quanto rispondono alle esigenze di pubblici diversi tra loro. Vendere grazie al web è il metodo che sceglie chi ha dimestichezza con la velocità di internet, chi desidera guadagnare il più possibile e ha il tempo necessario per gestire le operazioni di vendita dall'inizio alla fine; vendere attraverso un negozio dell’usato fisico, invece, è l’ideale per chi cerca sicurezza, per chi non è interessato ad avere un grande guadagno e preferisce affidare la merce a dei professionisti che si occupino della vendita dall’inizio alla fine.

Inoltre, un fattore da tenere in forte considerazione è la percezione che ognuno ha del proprio usato: online prevale il desiderio di liberarsi di qualcosa in fretta, nei negozi dell'usato invece c'è anche il piacere di vendere, di farlo in un ambiente fisico accogliente dando agli acquirenti più garanzie di qualità.




Indagine LaST 2018: gli ultimi dati sulle vendite e sugli acquisti 


LaST
(Laboratorio sulla Società e il Territorio per La Stampa, del centro studi di Community Group) ha condotto un’indagine a livello nazionale dall’11 al 15 aprile 2018, su un campione rappresentativo della popolazione residente in Italia (1.657 rispondenti con età superiore ai 18 anni). Ecco i risultati principali della ricerca:

  • Negli ultimi tre anni, quattro italiani su cinque (79,7%) hanno fatto acquisti online, a questi si aggiunge un ulteriore 12,7% che non ha acquistato direttamente via e-commerce ma l’ha fatto con il supporto di qualcuno.

  • Solo una parte marginale della popolazione (5,7%) auspicherebbe la chiusura degli store tradizionali a favore esclusivo delle piattaforme di vendita online, soprattutto per la possibilità di risparmio e immediatezza. Quindi, nonostante l’esperienza di acquisto sul web sia altamente diffusa e in crescita, questo trend non rappresenta la crisi del negozio fisico.

  • Oltre il 57% degli intervistati vorrebbe che entrambe le modalità di spesa (online e negozi fisici) coesistessero, a patto però che l’attività commerciale sia in grado di offrire un prodotto o un servizio diverso, meglio ancora se personalizzato. Un orientamento sostenuto soprattutto da chi, più di altri, acquista sulle piattaforme digitali.

  • Il 37,2% degli italiani desidera che l’attività commerciale resista anche in futuro e il motivo risiede nella fiducia che i consumatori accordano a chi li serve, perché possono sperimentare direttamente la qualità del prodotto o perché preferiscono essere seguiti e consigliati da qualcuno. Questo ci fa capire, dunque, che in rete si cercano prevalentemente prodotti o servizi standard, che non richiedono particolari sofisticazioni, ma per avere una maggiore personalizzazione o un servizio dedicato ci si rivolge a un negozio fisico.


Il negozio si riconferma perciò come entità di riferimento nella geografia sociale. Non solo per gli acquisti, ma anche per le relazioni che in esso e attorno ad esso si sviluppano nelle città. Secondo gli intervistati, per sopravvivere alla competizione con il digitale non è tanto sui costi che i negozi devono puntare, ma soprattutto sull’offerta di prodotti qualitativamente diversi, più elevati e personalizzati, e con servizi capaci di mettere il cliente al centro.

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