Rete ONU, un anno di battaglie per il riuso
Alessandro Giuliani
Dalla fine del 2021 ho l’onore di essere Portavoce degli operatori dell’usato italiani. Ho assunto questo ruolo di servizio su nomina del Direttivo di Rete ONU: l’associazione di categoria che rappresenta il nostro settore affiliando in modo diretto circa 13.000 addetti appartenenti a 8 diversi comparti della seconda mano, che spaziano dai negozi dell’usato conto terzi fino ad arrivare agli ambulanti vulnerabili, gli enti di solidarietà, le cooperative e gli organizzatori di mercati. Il 2023 per gli operatori dell’usato è stato un anno intenso (addirittura più intenso degli anni precedenti)! Oggi, 19 dicembre 2023, ho portato all’assemblea annuale dei soci di Rete ONU un resoconto di quanto è successo nel settore a livello normativo. Ve ne riassumo qui i punti chiave, e come punto di partenza prendo l’ultimo trimestre del 2022. Il 27 ottobre, quando il nuovo governo si era appena insediato, Rete ONU ha organizzato un tavolo di confronto con i parlamentari della legislatura entrante... ottenendo però solo la partecipazione di esponenti dell’opposizione (PD, M5S, Azione, Sinistra Ecologista). Nonostante l’impegno dei parlamentari presenti a istituire un Tavolo Intergruppo sul tema del Riutilizzo, la totale assenza di esponenti della maggioranza e del governo sembrava preannunciare un periodo buio.
Ma a gennaio 2023 qualcosa si è sbloccato: al momento di riallacciare il percorso verso il regime EPR sul tessile il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha ri-coinvolto Rete ONU nei ragionamenti, invitandola nel gruppo dei principali stakeholder chiamati a commentare ed emendare la bozza del Decreto Ministeriale (nel 2021 e 2022 l’associazione era stata inspiegabilmente esclusa dal percorso, nonostante sia oggettivamente uno dei più rappresentativi portatori d’interesse del settore rifiuti tessili-abiti usati). Nel corso del 2023 Rete ONU ha continuato a essere presente nel dibattito sul tessile con numerose uscite stampa, tra le altre cose commentando e proponendo emendamenti alla proposta di direttiva sull’EPR tessile emanata a luglio dalla Commissione Europea e partecipando attivamente alle attività di Assorecuperi (ramo di Confcommercio) ed Euric (associazione di categoria dei recuperatori tessili europei, con sede a Bruxelles). In questi ambiti la nostra posizione è stata molto netta: no ai monopoli di potere nei nuovi regimi EPR, quindi benvenuta la pluralità degli attori deputati a organizzare le raccolte di rifiuti tessili (non più solo i Comuni ma anche Produttori); no ai privilegi riservati a gruppi specifici di operatori, nonostante abbiano formalmente un’identità non a fine di lucro, ma benvenuti gli eventuali vincoli a impegnarsi sul sociale, in funzione di risultati che siano rigorosamente rendicontati.
Sempre a gennaio 2023, Rete ONU ha ricevuto da parte di ISPRA, braccio di ricerca del MASE, l’invito ad aprire un tavolo di confronto finalizzato alla rendicontazione del fenomeno del riutilizzo (nel 2021 e nel 2022 gli operatori dell’usato avevano criticato duramente i rendiconti di ISPRA, reputandoli errati e incompleti); un tavolo che, seguito per alcuni mesi dal nostro Comitato Scientifico, ha portato a una reimpostazione del modo di rendicontazione del riutilizzo in Italia, che ora include parte importante delle microimprese che fanno questo lavoro pur non quantificando, per oggettive difficoltà tecniche, il vasto fenomeno dell’informalità (ma la nostra speranza è che si arrivi non troppo tardi a includere nei conteggi anche questo segmento).
A settembre 2023 un altro evento di estrema importanza nel nostro settore, ossia l’entrata in vigore del Decreto sulla Preparazione per il Riutilizzo, che per la prima volta fissa le procedure necessarie a compiere un End of Waste dei rifiuti idonei a essere immessi nei canali della seconda mano. Lo aspettavamo da dodici anni! Le procedure a nostro avviso presentano alcuni problemi di fattibilità, ma finalmente un passo avanti è stato fatto.
A novembre 2023, poche settimane fa, un altro evento per noi di fondamentale importanza, ossia la partecipazione di Rete ONU all’Incontro Intergovernativo tenutosi a Nairobi con il fine di arrivare a un Trattato legalmente vincolante contro l’inquinamento della plastica (INC-3). Una partecipazione resa possibile dall’Alleanza Internazionale dei Waste Pickers, della quale Rete ONU fa orgogliosamente parte. A Nairobi Rete ONU ha portato il grido di dolore degli operatori vulnerabili europei, che, nonostante siano ignorati e bistrattati dalle istituzioni, compiono quotidianamente un importantissimo lavoro ecologico. Tra le misure proposte nella bozza di Trattato c’è l’Economia Circolare, e gli operatori vulnerabili, così come tutti gli operatori dell’usato, possono contribuire in modo decisivo alla transizione.