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Conosciamo lo staff di Leotron: Giulia Giarola

Mercoledì 12 Ottobre 2016
Silvia Signoretti

Giulia GiarolaGiulia Giarola, un anno di interviste del nostro staff Leotron. Ora tocca a lei, per cui, oltre alle sue domande, che tanto hanno tirato fuori di tutto il nostro team, abbiamo pensato di integrarne qualcuna.

Giulia si è impegnata in questo progetto con dedizione e passione, tirando fuori da ognuno di noi una parte preziosa di sé. È una blogger, una copywriter, ma prima di tutto una professionista, e noi amiamo dire che è una di quelle che sa essere esperta delle parole.

Quando il progetto di farci conoscere è partito lo vedevamo lungo e tortuoso. Due interviste al mese, per oltre un anno… Eppure, in Leotron, siamo tanti, tra risorse interne e preziose collaborazioni esterne. Una squadra, con tutti i giocatori giusti. Eccola dunque al varco: col suo manga, le sue parole, e qualche confessione rubata.

Chi sei, qual è il tuo ruolo in azienda e da quanto tempo sei parte dello staff? Mi chiamo Giulia, sono una copywriter freelance e collaboro con Leotron da gennaio 2015. In pratica scrivo i contentuti di alcuni siti nazionali e blog dei punti vendita, per poi condividerli anche sulle pagine social ufficiali. Come per la mia collega Annalisa questo lavoro è arrivato quasi per caso, eppure mi ha cambiato la vita perché è stato il mio punto di partenza, il trampolino verso il mondo dei liberi professionisti nel settore della scrittura.

Com’è andato questo anno di interviste? È stato un anno incredibile. Dico sul serio. Non lavorando all’interno dell’azienda, ma dovendo comunque trasmetterne i suoi valori e obiettivi come se mi appartenessero, all’inizio non è stato semplice inserirmi e acquisire le competente necessarie. Poi con questo progetto qualcosa è cambiato, perché ho imparato a conoscere tutto lo staff di Leotron, come se ognuno di loro fosse il mio compagno di scrivania. Le interviste termineranno a novembre, quindi manca davvero poco e so già che mi dispiacerà un sacco concludere questa iniziativa. Ma so anche che ci saranno molti altri progetti e sfide da portare avanti, perché in Leotron ho trovato un’azienda che vuole far vedere agli altri che dietro ad un logo ci sono persone che ci mettono il cuore. Ci tengono tantissimo alla comunicazione, soprattutto al comunicare bene, e penso che questo sia un loro punto di forza.

Vuoi raccontarci un aneddoto in merito? Non ci sono aneddoti particolari in realtà. Tutto è filiato liscio come l’olio e non ci sono stati né intoppi né interruzioni. È stato un progetto molto sentito e condiviso con entusiasmo.

Non si chiede quale intervista ti sia piaciuta di più (anche se, volendo, puoi dirlo), ma che cosa ti ha colpito di più di questo percorso? Mi ha stupita la grande sincerità con cui ogni dipendente e collaboratore si è messo in gioco. Nessuno ha tirato indietro, tutti si sono impegnati e hanno detto quello che pensavano senza nessun tipo di problema. Questo perché in azienda sono abituati a dirsi le cose in modo diretto, senza giri di parole. Avevo paura di ritrovarmi a pubblicare delle interviste con risposte simili, invece da ogni contenuto è uscito sempre qualcosa di diverso e che vale la pena ricordare. Forse è anche per questo motivo che non c’è un’intervista che mi è piaciuta più delle altre… sono tutte uniche.

Perché in un’azienda ritieni sia importante “raccontare” le persone? Perché bisogna far vedere che all’interno di una realtà ci sono delle persone vere, degli esseri umani che non vanno al lavoro per arrivare a fine mese ma perché amano quello che fanno. Quando dietro ad un’azienda c’è una storia, una passione e un team unito, secondo me è una grande forza da sfruttare. Raccontare le persone è il modo migliore per avvicinarsi a loro e quindi all’azienda che rappresentano. Ragionando da cliente io sono più propensa a scegliere un’impresa che come si dice “ci mette la faccia”. Perché ispira più fiducia e trasmette trasparenza. Inutile negarlo, noi siamo attirati dagli altri, vogliamo sapere chi sono, cosa fanno e se abbiamo qualcosa in comune.

Giulia Giarola

E adesso torniamo al clou dell’intervista: perché ti piace il mondo dell'usato? Prima di iniziare la mia collaborazione con Leotron non sapevo che l’usato mi piacesse. Non ci avevo mai pensato in realtà. Poi mi sono resa conto, entrando in questo settore, che l’usato ha sempre fatto parte della mia vita. Fin da piccola i miei genitori mi hanno abituata che quando ricevevo qualcosa di usato era una fortuna ed era una cosa normalissima: vestiti e giochi usati erano all’ordine del giorno, e non ho mai pensato “che schifo era di qualcun altro”, ma “che bello adesso con me è diventato nuovo”. Ed è così ancora oggi. Con mia mamma, mia suocera e mia cognata ci passiamo sempre capi d’abbigliamento e scarpe ad ogni cambio di stagione. Poi c'è anche un'altra cosa da dire: adoro spudoratamente l'usato vintage.

Secondo te qual è il punto forte di Mercatopoli e BABYBAZAR? La bellezza dei negozi. Il fatto che, appunto, non sembrano magazzini o mercatini trasandati di una volta. Sono dei veri e propri negozi, con le stesse caratteristiche di quelli nuovi. L’ambiente è luminoso, esposto benissimo, con la merce etichettata e intatta. Se non ci fosse scritto “usato” sfiderei chiunque a trovare la differenza.

Che consiglio daresti ai tuoi clienti? Di fidarsi e affidarsi alle cure di Leotron. C’è un team di marketing fantastico, che ci mette l’anima e sa cos’è meglio per i punti vendita, per la loro promozione. A volte vedo dei clienti che mettono in dubbio alcune procedure, ed è giusto porsi sempre delle domande, mettersi in discussione, ma non bisogna essere prevenuti o aver paura delle novità. Questo è un settore che si muove alla velocità della luce e per stare al passo bisogna credere in chi ne sa di più e lasciarsi guidare.

Il tuo negozio dell’usato preferito? Non ce n’è uno a dire il vero, perché ho visitato solo Mercatopoli Bussolengo, quindi non posso sbilanciarmi in questo caso.

Se dovessi dare un consiglio a qualcuno che non ha mai venduto usato, cosa gli diresti? Quasi tutti oggi vendono usato o vorrebbero farlo. A chi non ha mai provato gli consiglierei subito di approfittarne con Mercatopoli perché gli sbattimenti sono pari a zero. Basta portare l’usato in negozio, punto. Al resto ci pensa lo staff e in ogni momento si può sapere cosa è stato venduto e quanto guadagno si è accumulato. Nessun annuncio da pubblicare su internet, nessuna trattativa con i clienti, nessun “oddio stasera viene il tizio che deve vedere il comodino”, o “che scatole devo spedire questo vestito” e nessun “ecco lo sapevo quella persona che doveva comprare ci ha ripensato”. Serve altro?

E se dovessi convincere un amico a scegliere di comprare da Mercatopoli o BABYBAZAR? Allora, se l’amico in questione ha dei pregiudizi sull’usato e non vuole acquistare solo perché è “roba di altri”, gli dico che è un imbecille e di svegliarsi fuori. Se invece lo vedo un po’ titubante perché non ha mai provato allora gli parlo della mia esperienza e al primo pomeriggio libero andiamo a fare shopping di seconda mano insieme.

Sbottoniamoci un po’... racconta qualcosa che non hai mai detto a un tuo collega: Non ho mai detto ai miei colleghi di Leotron quanto mi piacciono e che li stimo tutti un casino. :)

Il collega che stimi di più? Non ce n’è solo uno… come ho appena detto li stimo tutti. Se proprio devo scegliere, scelgo le ragazze del marketing e della grafica. Sono un team pazzesco e affiatato. Ma soprattutto sono di una gentilezza squisita e sempre a disposizione. Non è facile collaborare dall’esterno ed essere sempre aggiornati, ma tra di noi si è creato un bel modo di lavorare, molto sincero e cordiale. Quando c'è un problema lo si risolve subito, senza drammi e con la prontezza di trovare una soluzione il prima possibile.

E il cliente che stimi di più? Mi piace un sacco Stefano Dongi di Mercatopoli Cerea, perché comunque è il cliente che ho avuto occasione di conoscere più di altri e perché è di una simpatia travolgente. Lui è uno di quelli che non ha paura di stare al passo con il mondo dell’usato.

Qual è il tuo motto nella vita e nel lavoro? Il mio motto viene dal latino: Per Aspera ad Astra. Attraverso le difficoltà si arriva alle stelle.



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